Titolo del progetto: Donne, Teatro, Fascismo
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__140138-1Mirella Schino
- Membri dell’Unità di Roma Tre: Link identifier #identifier__181763-2Mirella Schino, Link identifier #identifier__192727-3Samantha Marenzi, Link identifier #identifier__136829-4Gabriele Sofia.
- Titolo del progetto: Donne, Teatro, Fascismo
Presentazione: Il progetto mira a studiare la situazione delle donne di teatro nel regime fascista, con particolare riferimento agli anni Trenta, in particolare dal punto di vista della “innovazione”, cioè progetti, pratiche, teorie percepite come innovative, soprattutto all’interno del teatro di prosa. Il progetto si pone come primo passo di uno studio più a lungo termine sulla situazione complessiva delle donne di teatro nel regime. All’inizio degli anni Venti la situazione delle donne di teatro si presenta diversa da quella della società circostante, per riconoscimento artistico e per possibilità lavorative. Comprendere quel che avviene nel corso del ventennio fascista è importante in sé e apre prospettive per capire la situazione teatrale femminile nel dopo-fascismo, paradossalmente più limitata rispetto all’inizio del secolo. Fuori dal teatro la situazione femminile muta profondamente, a partire dalle prime esclusioni delle donne (da carriere dirigenziali nel ’23, dall’insegnamento di particolari materie nel ’27), in modo più sottile e forse più penetrante rispetto al modello nazista. La ricerca colma una lacuna significativa, e si propone come contributo anche per studi storici e di genere: procura un punto di vista in più per lo studio del fascismo e per la storia delle donne. Il progetto indaga a) come la dittatura abbia influito sulle donne di teatro sia esplicitamente, attraverso nuove regole, che in maniera più sotterranea, attraverso il modo in cui esse venivano coinvolte, raffigurate, discusse, b) quale sia stata la loro reazione. La ricerca riguarderà quindi tanto l’eventuale ruolo avuto dalle donne di teatro per quel che riguarda un comportamento innovativo nella direzione e gestione delle compagnie, il repertorio, l’organizzazione, la drammaturgia, quanto il ruolo che viene loro assegnato (il modo in cui sono state soggetto oppure oggetto di progetti di cambiamento e riforma; il modo in cui vengono considerati eventuali progetti femminili), la considerazione che viene loro dedicata, il modo in cui vengono presentate.
- Finanziamento complessivo: € 156.940
- Finanziamento Roma Tre: € 78.496
- Durata: 2 anni
Titolo del progetto: Hegelian constellations of the feminine: a hyper-archive for an inclusive Bildung [Costellazioni hegeliane del femminile: un iper-archivio per una Bildung inclusiva]
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__10795-5Francesca Iannelli
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__35121-6Francesca Iannelli
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Prof. ssa Link identifier #identifier__52152-7Francesca Iannelli
- Titolo del progetto (Roma Tre): Hegelian constellations of the feminine: a hyper-archive for an inclusive Bildung [Costellazioni hegeliane del femminile: un iper-archivio per una Bildung inclusiva]
Presentazione: Il progetto di ricerca di interesse nazionale “Costellazioni hegeliane del femminile: un iper-archivio per una Bildung inclusiva” è diretto da Francesca Iannelli (Università degli Studi Roma Tre) in collaborazione con Stefania Achella (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara) ed Eleonora Caramelli (Università degli Studi di Bologna) e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
La “costellazione hegeliana” del femminile è rimasta in larga parte inesplorata; ricostruirla è l’obiettivo principale del presente progetto, che mira a colmare una lacuna significativa nella ricostruzione complessiva dell’interazione storica di Hegel con le figure femminili del suo tempo in ambito biografico, estetico-artistico e sociale. Allo stesso modo, non è stato ancora adeguatamente riconosciuto il ruolo strategico che tale costellazione può giocare quale lente di ingrandimento di una serie di aspetti determinanti atti a rivelare un portato emancipativo implicito nella filosofia di Hegel rispetto ai dibattiti contemporanei sulla famiglia, l’arte, la traduzione, la Bildung e i diritti.
Il presente progetto di ricerca si colloca quindi sullo sfondo di tale scenario innovativo con l’intento di creare un iper-archivio digitale (“FemHaB”) delle principali figure femminili che sono entrate in contatto con Hegel e che hanno esercitato un’influenza, diretta o indiretta, sul suo pensiero, delineandosi come “figure di resistenza” all’oblio, oltre ogni pregiudizio. L’archivio sarà realizzato in collaborazione con Samsung e permetterà di interagire direttamente, attraverso esperienze di realtà aumentata, con la biografia e l’eredità intellettuale delle figure femminili considerate e con il filosofo di Stoccarda, per sollecitare studenti liceali e universitari o altri studiosi interessati a una riflessione corale su possibili riletture inclusive della filosofia hegeliana per il nostro presente.
- Finanziamento complessivo: € 223.784
- Finanziamento Roma Tre: € 99.400
- Durata: 2 anni (2023-2025)
- Link utili: Link identifier #identifier__39064-8https://doi.org/10.7413/2531-86240228
Titolo del progetto: HiToC – Habits (in Time) of Crisis. Conceptual Tools for Dealing with Disruptive Events
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__53015-9Marco Piazza
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__62072-10Marco Piazza, Link identifier #identifier__36867-11Guido Baggio, Link identifier #identifier__159836-12Massimo Marraffa, Link identifier #identifier__76094-13Anna Pompei
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__58009-14Marco Piazza
- Titolo del progetto (Roma Tre): Habits (in Time) of Crisis. Conceptual Tools for Dealing with Disruptive Events
Presentazione: Il progetto PRIN 2022 “Habits (in Time) of Crisis. Conceptual Tools for Dealing with Disruptive Events” (HiToC) nasce con l’obiettivo di elaborare un modello di comprensione delle dinamiche di trasformazione delle abitudini in tempi di crisi. Tramite un approccio pluralistico e transdisciplinare, all’incrocio tra storia della filosofia, storia della scienza, filosofia della mente, conoscenza antropologica, estetica, filosofia del linguaggio e sociolinguistica, HiToC intende indagare le dinamiche sottese alla formazione, all’interruzione e alla conservazione delle abitudini, al fine di individuare gli strumenti concettuali e pratico-diagnostici utili per affrontare future situazioni critiche. Due sono gli snodi problematici principali: la questione della reversibilità dei processi automatici e involontari delle abitudini in situazioni di crisi e i fenomeni di resistenza inerziale che le abitudini manifestano sia nella dimensione individuale sia in quella sociale, responsabili di forme disfunzionali del comportamento.
- Finanziamento complessivo: € 100.376
- Costo progetto: € 134.102
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: TRANSHAB – Transforming Habits. Agency, Cognition, and Social Change
- Coordinatore generale: Italo Testa
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__190363-15Marco Piazza, Link identifier #identifier__125235-16Massimo Marraffa, Link identifier #identifier__55265-17Marco Viola
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__126555-18Marco Piazza
- Titolo del progetto (Roma Tre): Transforming Habits. Agency, Cognition, and Social Change
Presentazione: The project aims to develop a comprehensive and innovative account of habits. Habits are pre-reflective and pre-intentional patterns of action deeply intertwined with conscious and voluntary behavior, social practices, and institutions. They play a dual role: ensuring the functionality and adaptability of human and social life while also contributing to rigidification, unreflective reproduction, and stagnation. Despite their fundamental role in the genesis, reproduction, and transformation of human and social life, contemporary philosophy and social theory still lack a thorough understanding of habits. This gap is particularly pressing given the urgency of addressing pathological social phenomena—such as racism, gender oppression, class inequalities, and the environmental crisis—through transformative programs that reshape social interaction patterns. The project’s working hypothesis is that a systematic investigation of habits’ cross-sectional and ambivalent nature, as well as their conditions of functionality, transformation, and relationship with reflectivity and rationality, is crucial for achieving a descriptively accurate, critically informed, and practically transformative understanding of the social world and its pathologies. The project aims to develop an account of habits that is sufficiently comprehensive to provide a descriptive framework for understanding the processes of habit formation and habituation across different levels of the social world, including the individual, relational, collective, and institutional. It seeks to critically analyze the role that habits play in agency, as well as in the genesis, maintenance, and transformation of social phenomena. Furthermore, the project explores the emancipatory potential of social agents and aims to offer theoretical tools for designing effective programs for social change. To achieve these goals, the project integrates diverse philosophical traditions—including American pragmatism, phenomenology, analytic philosophy, and post-structuralism—and spans multiple research areas, such as the history of philosophy, philosophy of mind, philosophy of action, social ontology, critical theory, and legal and political philosophy. It also incorporates insights from scientific fields like neuroscience, cognitive science, psychology, and sociology. By investigating the cross-sectional nature of habits and their conditions for degeneration, change, and functionality, the project aims to construct a multi-layered, interconnected understanding of natural, human, social, and political phenomena and to provide the theoretical and practical tools necessary for effective social transformation.
- Finanziamento complessivo: € 65.500
- Costo progetto: € 65.500
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: “ASE – Art Sound Environment: Towards a New Ecology of Landscape”
- Coordinatore generale: Pasquale Fameli, Università di Bologna
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__198932-19Luca Aversano, Link identifier #identifier__194121-20Lara Conte
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__185254-21Lara Conte
- Titolo del progetto: “ASE – Art Sound Environment: Towards a New Ecology of Landscape“
Presentazione: Il progetto si propone di analizzare il rapporto tra arte, suono e paesaggio nelle ricerche artistiche italiane dagli anni Sessanta a oggi, con particolare attenzione agli interventi processuali, installativi e partecipativi, realizzati all’aperto, sovente in luoghi decentrati, periferici e marginali della penisola. A partire dalle sperimentazioni delle neoavanguardie, che si inseriscono nella temperie della contestazione sociale e culturale, l’opera d’arte abbandona i suoi più convenzionali supporti così come l’estetica del “cubo bianco”, per svilupparsi direttamente nell’ambiente naturale o urbano. In Italia mostre collettive come Parole sui muri (Fiumalbo, 1967), Un paese + l’avanguardia artistica (Anfo, 1968), Arte povera più azioni povere (Amalfi, 1968), Campo urbano (Como, 1969) hanno avviato nuove strategie espositive, collocando l’esperienza artistica in una prospettiva orizzontale, a stretto contatto con la natura, con lo spazio urbano e le comunità. Queste pratiche sollecitano simultaneamente più canali sensoriali: non solo la vista, ma anche il tatto e l’udito, dando vita ad esperienze corporali totali, sinestetiche e immersive, capaci di sensibilizzare in una maniera sempre più incisiva i fruitori e le comunità alle questioni ecologiche e ambientali, alle problematiche relative all’identità del paesaggio naturale e antropizzato. Si tratta di interventi sovente effimeri, legati alla temporaneità della singola mostra, ai processi del divenire della natura, alla precarietà, residualità e biodegradabilità dei materiali impiegati, che necessitano pertanto di specifiche modalità di studio e di catalogazione per trasmettere al futuro la loro conoscenza e quindi ampliarla in una prospettiva di ricezione transdisciplinare. Inoltre nell’ambito degli studi sulla scultura contemporanea si può individuare una specifica prospettiva di ricognizione in relazione al rapporto tra processo scultoreo e suono, con interventi che non sono stati ancora analizzati nella loro complessità di ricezione e di relazione, e che introducono a questioni nodali rispetto alla residualità dei siti di realizzazione (ad esempio gli interventi nel paesaggio di cava), alla sonorità dei materiali come prospettiva sensoriale e immersiva, al rapporto con le tecnologie, per la definizione di un campo ibrido e multimediale di intervento che non trova aderente riscontro nella definizione di Sound Art. Temi centrali del dibattito contemporaneo saranno presi in considerazione come prospettiva teorica e metodologica di confronto e di analisi: le politiche del decentramento culturale, il “terzo paesaggio”, la sostenibilità, le estetiche relazionali, l’immersività nelle teorie dei visual studies, l’ecofemminismo e le pratiche della cura, le ecologie postumane, la marginalità come valore culturale e creativo e la decostruzione degli stereotipi coloniali, che non riguardano soltanto i rapporti con le civiltà extra-occidentali ma toccano anche le aree del Meridione e le provincie in generale. In questa visione di analisi e di ricerca la contaminazione linguistica apre nuovi spazi interstiziali, nuove prospettive di indagine e di storicizzazione non lineari che smuovono il canone della “grande narrazione”, progressista, centrale, dominante. A partire da queste considerazioni il progetto si propone di produrre una mappatura degli interventi artistici ambientali e sonori all’aperto realizzati sul territorio italiano e di produrre un archivio multimediale che raduni materiali documentativi (testuali, visivi e sonori) relativi a questi interventi.
- Finanziamento complessivo: € 86.000
- Costo progetto: € 86.000
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: Italian Instrumental Music 1750-1850: Contexts, Practices, Imaginaries – La musica strumentale italiana 1750-1850: contesti, pratiche esecutive, immaginari
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Coordinatore generale: Link identifier #identifier__93784-22Luca Aversano
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Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__73006-23Maria Teresa Arfini, Link identifier #identifier__110552-24Matteo Giuggioli, Paola Besutti (docente Università di Teramo)
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Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__5128-25Luca Aversano
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Titolo del progetto (Roma Tre): Italian Instrumental Music 1750-1850: Contexts, Practices, Imaginaries – La musica strumentale italiana 1750-1850: contesti, pratiche esecutive, immaginari
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Finanziamento complessivo: € 257.644 (€ 200.571 MUR + € 56.893 cofinanziamento atenei membri)
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Costo progetto: € 84.640 MUR + € 24.360 cofinanziamento ateneo
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: “The Philosophical Reception of Quantum Theory in France and Germanspeaking Countries between 1925 and 1945: Conceptual Implications for the Contemporary Debate”
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__158941-26Mauro Dorato
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__186896-27Matteo Morganti
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__82104-28Mauro Dorato
- Titolo del progetto (Roma Tre): “The Philosophical Reception of Quantum Theory in France and Germanspeaking Countries between 1925 and 1945: Conceptual Implications for the Contemporary Debate”, Prot. 20224HXFLY, CUP F53D23004590006
Presentazione: The project aims to carry out systematic historical and theoretical work on quantum theory. The research team specializes in the history and philosophy of physics, history of philosophy, philosophy of science and metaphysics of science and is therefore in a good position to achieve its main goal. The project has two main components. The first (henceforth C1) is historico-critical, and aims to present, in a more documented way with respect to the previous literature, the main aspects of the debate on the philosophical implications of quantum theory, as developed in the German-speaking countries and France between 1925 and 1945. Special attention will be devoted to philosophers that, in the history and philosophy of QM of the last decades have been underestimated, or utterly ignored: Schlick, Reichenbach, Cassirer, and Meyerson. The sources and development of their philosophical position, in particular on the notions of law and causality, will be studied and put into context, also on the basis of rigorous editions of the relevant texts (Schlick 2019 and Schlick 2021). The second component (C2) is shaped around a conceptual and foundational dimension, where the underestimated contributions to quantum theory of the philosophers mentioned in C1 will be systematically connected to open questions in contemporary philosophy and metaphysics of the theory. Special attention will be reserved to the role that some key notions play in currently debated, specific formulations of the theory (e.g. indeterminacy/dispositionality in GRW-type theories, relationality/perspectivism in Rovelli’s interpretation) as well as to the issue of determinism/indeterminism in connection to a newly formulated, quantum-based notion of free will.
- Finanziamento complessivo: € 115.000
- Costo progetto: € 124.900
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: Formati della comunicazione politica visuale e piattaforme digitali in campagna elettorale – Framing visual politics in the platform society: the case of the Italian electoral campaign
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__178801-29Edoardo Novelli
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__141488-30Edoardo Novelli; Link identifier #identifier__83216-31Melissa Stolfi
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__9535-32Edoardo Novelli
- Titolo del progetto (Roma Tre): Formati della comunicazione politica visuale e piattaforme digitali in campagna elettorale – Framing visual politics in the platform society: the case of the Italian electoral campaign
Presentazione: Il progetto si inserisce nel settore della Visual Politics, campo in parte inesplorato nel contesto italiano. L’obiettivo è di far convergere concetti e strumenti tipici della sociologia dei processi culturali e comunicativi con metodi di catalogazione e analisi propri delle scienze informatiche, al fine di realizzare uno studio pilota funzionale a sviluppare un modello di analisi della dimensione visuale (sotto forma di repertori di immagini e pattern visuali) della comunicazione politica veicolata tramite piattaforme di social networking. Il campo d’indagine privilegiato per questo tipo di ricerca è quello delle campagne elettorali, e il progetto si prefigge di sperimentare metodi e strumenti innovativi in occasione della campagna per le elezioni europee del 2024. La Rete ed in particolare i social network sono progressivamente diventati il luogo principe della propaganda politica a disposizione di tutte le forze politiche. Ciò anche in funzione di due tendenze. Da un lato, la mediatizzazione e piattaformizzazione della società, riorganizzata alla base della forma sociale della Rete che ha progressivamente tradotto in networked ogni suo ambito, inclusa la politica. Dall’altro, la drastica riduzione delle risorse economiche a disposizione dei partiti, propensi a sfruttare le occasioni di engagement “a basso costo” che l’ambiente di rete e social offre. La dimensione social della campagna elettorale sarà il luogo di applicazione di metodi digitali e tecniche machine learning di categorizzazione analitica della dimensione simbolica e visuale della narrazione politica. In particolare, l’oggetto di ricerca è l’immagine, che costituisce un elemento centrale nelle forme di comunicazione via social media, sotto forma di fotografie o contenuti grafici, quali il formato webcard funzionalmente assimilabile ai tradizionali manifesti elettorali. Da un lato, il progetto intende contribuire a sviluppare un filone di indagine in grado di addestrare gli algoritmi delle nuove tecnologie digitali al riconoscimento ed alla classificazione semiautomatica della dimensione simbolica e visiva dei materiali di campagna elettorale social prodotti dai partiti politici. Ciò avvalendosi delle specificità offerte dalle infrastrutture informatiche dell’Intelligenza Artificiale (AI) applicate alla sfera della cultura visuale con specifica attinenza alla dimensione visual della politica. Dall’altro, il progetto si propone infine di arricchire in senso multidisciplinare la tradizione di studi qualitativi ed interpretativi sul tema comunicazione politica online, con specifica attenzione alla dimensione visuale. Rafforzare il dialogo tra gli studi di comunicazione politica e gli studi sulla cultura visuale rappresenta un modo per avanzare la ricerca sui metodi digitali, con particolare attenzione al ruolo dei processi di piattaformizzazione della comunicazione politica e dell’informazione visiva via social media.
- Finanziamento complessivo: € 193.623 + € 35.695 Cofinanziamento
- Costo progetto: € 95.965 + € 20.695 cofinanziamento
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: Reti nazionaliste in Europa 1919-1933 – 2022MZTN82
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__41483-33Adriano Roccucci
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__16732-34Adriano Roccucci, Link identifier #identifier__196741-35Simona Merlo, Link identifier #identifier__121742-36Alberto Basciani (Dipartimento di Scienze politiche), Antonio D’Alessandro (Dipartimento di Scienze politiche)
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__92006-37Adriano Roccucci
- Titolo del progetto (Roma Tre): Reti nazionaliste in Europa 1919-1933
Presentazione: L’obiettivo di questo progetto è analizzare le forme assunte dai nazionalismi in Europa tra le due guerre mondiali, e in particolare tra la fine della guerra e l’ascesa al potere del nazismo, verificando: le reti di relazione esistenti tra i diversi movimenti nazionalisti europei, con particolare riferimento ai paesi dell’Europa meridionale e centro-orientale; gli assi ideologici e culturali ma anche gli obiettivi politici che determinarono convergenze tra i diversi gruppi nazionalisti; i rapporti tra la galassia nazionalista e quella fascista, verificandone le sovrapposizioni, ma anche gli elementi di differenziazione, le tensioni e le convergenze. Scopo di queste indagini è sviluppare una comprensione della vicenda del nazionalismo che vada al di là delle storie nazionali, per contribuire a proiettare gli studi del nazionalismo verso una più convinta assunzione delle prospettive della storia transnazionale e della histoire croisée al fine di cogliere a pieno le complesse dinamiche del nazionalismo tra le due guerre mondiali. Il progetto intende quindi studiare il “campo nazionalista” formatosi in Europa tra il 1919 e il 1933. In questo quadro, uno degli obiettivi è verificare fino a che punto l’Italia abbia costituito un centro di gravità e allo stesso tempo di irradiazione di idee, linguaggi, pratiche politiche e forme organizzative. La ricerca indagherà i modi in cui all’Italia, dove dal 1922 si era affermato un regime che faceva del nazionalismo uno dei suoi pilastri, guardassero molti nazionalismi, studiandone le innovazioni nell’organizzazione politica e nella trasformazione delle forme del controllo e della nazionalizzazione delle masse, ma anche testandone la capacità di trasformare il quadro geopolitico emerso dalla guerra; come questo campo si sia trasformato con la crisi iniziata nel 1929 e successivamente con l’ascesa al potere di Hitler in Germania. Pur nell’attenta considerazione delle molteplici intersezioni e sovrapposizioni con il totalitarismo fascista, il progetto mira a restituire al nazionalismo il suo profilo autonomo per offrire uno sguardo originale sulle dinamiche politiche, culturali e ideologiche del periodo e approfondire la comprensione del fenomeno nazionalista in un suo passaggio storico fondamentale. Lo studio di tale “campo nazionalista” sarà condotto attorno a due aree geopolitiche su cui si concentrerà la ricerca, l’Europa sud-occidentale e quella centro- e sud-orientale, individuate come spazi politici e culturali in cui le reti di relazioni e la circolazione di idee connesse al nazionalismo ebbero un punto di riferimento nell’Italia, fino dagli anni Venti. La ricerca sui processi di circolazione delle culture politiche nazionaliste si concentrerà su alcuni temi: la concezione dello Stato; la concezione etno-culturale di nazione; l’idea di comunità nazionale organica; la cultura razzista e antisemita; la dualità concettuale élite/popolo; le visioni geopolitiche.
The aim of this project is to analyse the forms taken by nationalism in interwar Europe, and in particular from the end of the war to Nazi’s rise to power by examining: the web of relations between European nationalist movements, with special reference to southern and central-eastern Europe; the ideological and cultural axes and political objectives which gave rise to convergences between different nationalist groups; and the relations between nationalist and Fascist milieus, with an assessment of overlaps and divergences, tensions and convergences. These investigations aim to provide an understanding of nationalism’s development that goes beyond national history so as to promote a more confident adoption of the perspectives of transnational history and histoire croisée by scholars of nationalism, enabling them to fully grasp the complex dynamics of interwar nationalism. The project thus seeks to study the “nationalist field” which emerged in Europe between 1919 and 1933. One of the aim is to verify up to which point in this year Italy stood as a centre of gravity and a source of ideas, slogans, political practices, and forms of organisation. We will investigate the ways in which many nationalist movements looked to Italy, following the establishment in 1922 of a regime that made nationalism one of its cornerstones, by studying its innovations in terms of political organisation and new forms of control and nationalisation of the masses while at the same time assessing the country’s capacity to transform the geopolitical picture which had emerged from the War. We will also consider how this field changed with the crisis that began in 1929 and with Hitler’s rise to power. While carefully considering the various intersections and overlaps between nationalism and Fascist totalitarianism, the project seeks to reconstruct the independent profile of the former, which also in the Italian case, although it had been absorbed into fascism, had its own distinct cultural and ideological profile, and in part also political, so as to offer an original perspective on the political, cultural, and ideological dynamics of the period and a more in-depth understanding of the nationalist phenomenon during a crucial historical period for its development. The study of this “nationalist field” will revolve around two geopolitical areas: south-western and central/south-eastern Europe, envisaged as political and cultural spaces in which the networks of relations and ideas connected to nationalism found a point of reference in Italy in the 1920s and until 1933. This research into the circulation of nationalist political cultures will be centred on the following topics: the conception of the state; the idea of organic national community; the conceptual dualism of elite/people; and their views of the international political space.
- Finanziamento complessivo: cofinanziamento € 55.357, contributo MIUR € 183.514, Costo ammesso € 238.871
- Costo progetto: € 92.807
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: MISERABILIA Spaces and Specters of Misery. Epicenter of Studies, Research, Theories and Projects for the Development of an Image and a Reality for the Contemporary Italian City.
- Coordinatore generale: Sara Marini (Università IUAV di Venezia)
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__113841-38Daniela Angelucci, Link identifier #identifier__670-39Francesco Careri, Felice Cimatti (Unical), Link identifier #identifier__32999-40Annalisa Metta, Link identifier #identifier__67204-41Ivelise Perniola, Elettra Stimilli (Sapienza), Link identifier #identifier__164396-42Tamara Tagliacozzo.
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__71084-43Dario Gentili
- Titolo del progetto (Roma Tre): MISERABILIA: Spaces and Specters of Misery. Epicenter of Studies, Research, Theories and Projects for the Development of an Image and a Reality for the Contemporary Italian City.
Presentazione: MISERABILIA aims to investigate spaces and spectres of misery in the imagination and reality of the contemporary Italian urban context. The main objective of the research is the definition of tools for the recognition and investigation of the tangible and intangible manifestations of misery and the development of methods and languages to narrate and design it. Two assumptions underlie the research: the removal of the space of existence of misery in the concrete and immaterial context of the West in favour of ‘measurable conditions of poverty’; the presence of buildings in cities as evidence of a past in which poverty was a ‘matter’ of governance and planning. The first assumption establishes the urgency and reasons for the research; the second represents an initial set of ‘memorabilia’ that the project aims to detect and collect to shed light on a theme and a presence that is now spectral, latent. Misery in Western societies is today unthinkable and unrepresentable, unspeakable and invisible, exiled to a historical, geographical, cultural elsewhere. Yet, in the past, misery took majestic forms in Italy, from the Great Schools of Venice to the almshouses for the poor. Monuments gave way to the anonymous architecture of service centres or temporary structures responding to emergency situations. If the monumentality of misery expressed an aesthetics, the architecture of poverty rejects it in the name of functionality: today the space of misery is emptied of phenomenology, evidence, quality, quantity, scale, extension, discourse. MISERABILIA, in line with missions 4 and 5 of the PNRR (National Recovery and Resilience Plan), intends to build an Epicentre of studies, research, theories and projects that also sets out a working method: bringing together scholars of the disciplines of design (of the built space, of the image and its communication, architecture and landscape), philosophers, sociologists, and anthropologists, it aims to achieve advancements in the scientific area of focus with applicative potential. Three research units converge to define the Epicentre, which correspond to the three cities – Venice, Rome, and Genoa – in which the survey criteria will be verified and the imaginaries of misery with their spatial equivalents will be detected. The Epicentre will be formalized as: a place of confrontation between the various scholars involved and a training ground for young researchers; a digital Misery Atlas in which activities and research results will be organized and published through hybrid and coordinated forms of communication integrating multiple media and formats; a space for the construction of collaborations between institutions, organizations and associations, also to activate an Advanced Training Course and a debate in society; finally, a tool to connect international research centres around the research topic, with a view to creating a European project. A Misery Atlas in paper format will be the record of the research.
- Finanziamento complessivo: € 309.445
- Costo progetto: € 75.582
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: “TRAMIGRART. From ‘places of violence’ to ‘spaces of memory’: the role of artistic practices in the inscription of forced migration as cultural trauma in the public discourse”
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__176341-44Anna Lisa Tota
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__4574-45Anna Lisa Tota, Link identifier #identifier__169437-46Antonietta De Feo, Letteria Fassari (Sapienza Università di Roma), Link identifier #identifier__153464-47Lia Luchetti
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__26832-48Anna Lisa Tota
- Titolo del progetto (Roma Tre): “TRAMIGRART. From ‘places of violence’ to ‘spaces of memory’: the role of artistic practices in the inscription of forced migration as cultural trauma in the public discourse”
Presentazione: TRAMIGRART (Link identifier #identifier__97671-49www.tramigrart.it) indaga la relazione tra arte, eventi traumatici e resilienza con un focus sulle condizioni in cui le pratiche artistiche possono contribuire alle memorie individuali, collettive e pubbliche dei migranti in viaggio verso l’Europa, rielaborando il passato e riconfigurando il presente delle esperienze migratorie. Il programma di ricerca, fondato su metodi di indagine qualitativa, mira a studiare i traumi diasporici legati alla guerra in Ucraina e alla migrazione forzata attraverso il Mediterraneo a partire dalla tradizione di studi sul “trauma culturale”, che ha messo in luce come la conoscenza e le definizioni pubbliche dei traumi vissuti da una collettività siano negoziate socialmente e politicamente. In questa prospettiva, le arene estetiche possono influenzare attivamente la conoscenza pubblica, le definizioni condivise e le memorie collettive relative ai traumi della guerra e della migrazione forzata. Il progetto parte dall’idea che i linguaggi artistici siano una chiave centrale per meglio comprendere l’intersezione tra rappresentazioni storiche e memorie pubbliche di passati difficili, con l’obiettivo di aggiungere nuove dimensioni, soprattutto rispetto alle questioni del raggiungimento della verità storica e della riconciliazione. L’arte e il patrimonio culturale sono qui considerati come un’arena negoziale, dove i diritti vengono rivendicati, le identità sociali messe in discussione, rinegoziate e trasformate. Le arti vengono analizzate nella loro capacità di promuovere pratiche di “cultural diplomacy”.
- Finanziamento complessivo: € 232.877
- Costo progetto: € 99.435
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo generale del progetto: “INROAD – Identity and NaRrative Of ADdiction”
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__71491-50Francesco Ferretti
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__63027-51Francesco Ferretti, Link identifier #identifier__194744-52Massimo Marraffa, Link identifier #identifier__172138-53Isabella Poggi, Link identifier #identifier__13089-54Ines Adornetti
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__183036-55Francesco Ferretti
- Titolo del progetto (Roma Tre): “INROAD – Identity and NaRrative Of ADdiction”
Presentazione: Il progetto INROAD si occupa di indagare l’identità personale nei disturbi da dipendenza attraverso un approccio basato sulla narrazione. Il tema dell’identità personale è al centro di un ampio dibattitto nella letteratura recente, con contributi che intrecciano riflessioni filosofiche e sociologiche con prove empiriche provenienti dalle scienze psicologiche. Sullo sfondo di questa prospettiva integrata, il presente progetto si concentra sulla componente più complessa dell’identità personale, ossia l’identità narrativa. Con tale espressione ci si riferisce al processo di creazione di significato attraverso cui il soggetto organizza in modo coerente le sue esperienze interne ed esterne attraverso le storie di vita. La ricerca sull’identità narrativa ha fornito un contributo importante all’inquadramento teorico del senso di sé, evidenziando il ruolo della narrazione come strumento al tempo stesso di costruzione e di analisi dell’identità. Seguendo questo orientamento teorico, lo scopo del progetto INROAD è quello di esplorare il modo in cui fattori cognitivi, affettivi e sociali influiscono sulla creazione di significato associata all’identità narrativa, studiando le narrazioni autobiografiche di persone che soffrono di dipendenza comportamentale e da uso di sostanze, compresi i fumatori di tabacco. Le dipendenze, in effetti, costituiscono un interessante caso di studio in cui si condensano le molteplici dimensioni psicologiche e sociali dell’identità narrativa. Numerosi studi suggeriscono che i pazienti affetti da dipendenze comportamentali e da sostanze presentano un sé frammentato e incoerente, che si traduce in diversi fenomeni dissociativi e in un senso di perdita del controllo e del processo decisionale. Questi aspetti sembrano riflettersi nelle loro narrazioni autobiografiche, che si rivelano uno strumento potente per analizzare la dimensione del sé e il suo legame con l’agency e l’autocontrollo. Tra gli obiettivi specifici del progetto, l’unità di Roma Tre si prefigge di: 1) condurre un’analisi concettuale dei principali fattori legati al tema dell’identità di sé, concentrandosi su nozioni come identità narrativa, ragionamento autobiografico, emozione e regolazione delle emozioni, inganno e autoinganno; 2) costruire un’intervista semi-strutturata volta a favorire la generazione di narrazioni autobiografiche che comprendano le varie fasi della dipendenza; 3) sviluppare un protocollo di analisi qualitativa delle narrazioni autobiografiche.
- Finanziamento complessivo: € 600.573
- Costo progetto: € 303.792
- Durata: 3 anni (2022-2025)
Titolo del progetto: “Distrust in Science Reframed: Understanding and Countering Anti-scientific Behavior”
- Coordinatore generale: Michel Croce (Università di Genova)
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__137857-56Sofia Bonicalzi, Link identifier #identifier__21566-57Roberto Ciuni, Link identifier #identifier__4809-58Mario De Caro, Link identifier #identifier__109441-59Mirko Garasic, Link identifier #identifier__180710-60Lisa Giombini
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__111137-61Sofia Bonicalzi
- Titolo del progetto (Roma Tre): Distrust in Science Reframed: Understanding and Countering Anti-scientific Behavior
Presentazione: In the past decade, it has often been denounced that public trust in science is in decline. Climate change denialism, vaccine hesitancy, and populist politics are prominent contexts where anti-expertise sentiments spread and lead people to take worrisome decisions. But is “distrust in science” a credible global explanation of why people engage in anti-scientific behavior? Recent work in social science and psychology started to challenge this prominent narrative. As such, the phenomenon needs a more nuanced explanation that the worn-out label “distrust in science” cannot provide. This project provides a philosophical contribution to this multi-disciplinary endeavor by pursuing a twofold objective: namely, to offer a comprehensive framework of the reasons why people engage in anti-scientific behavior, and to develop a model for counteracting its detrimental effects. The project involves two major parts. The diagnosing part offers three alternative—albeit mutually compatible—explanations of anti-scientific behavior. According to the misplaced trust explanation, people have not ceased to trust experts but fall prey to pseudo-science and impostors due to their epistemic fragilities and cognitive bias. According to the identity-protective distrust explanation, anti-scientific campaigns are driven by social forces: certain groups reason in a way that strengthens the worldviews constitutive of their social identity or act as if they did believe against science advice to signal their political affiliation. The third explanation accounts for cases of reasonable distrust, where members of marginalized communities have both epistemic and social reasons to reject trustworthy evidence provided by sources that have previously disregarded their interests and needs. The constructive part relies on the proposed explanations to articulate a three-fold therapeutic approach against anti-scientific behavior. The model we put forth combines individual strategies aimed at motivating people to improve their inquiring attitudes, social strategies aimed at countering the risk that people develop forms of identity-protective distrust, and systemic strategies aimed at helping members of marginalized communities overcome reasonable distrust. This project is theoretical in nature but makes ample use of empirical evidence provided by psychology and social sciences.
- Finanziamento complessivo:
- Costo progetto: € 66.670
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: “Bridging geography and history of woodlands: analysing mountain wooded landscapes through multiple sources and historical GIS”
- Coordinatore generale: Nicola Gabellieri (Università di Trento)
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__198344-62Giovanni Cristina; Link identifier #identifier__103453-63Giancarlo Monina
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__180807-64Giovanni Cristina
- Titolo del progetto (Roma Tre): “Bridging geography and history of woodlands: analysing mountain wooded landscapes through multiple sources and historical GIS” (2022EKECST)
Presentazione:
- Finanziamento complessivo: € 227.213
- Costo progetto: € 92.194
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo del progetto: “NEREIDE – NEw Reading Experiences In the Digital Ecosystem”
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__96120-65Gino Roncaglia
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__45407-66Gino Roncaglia
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__193106-67Gino Roncaglia
- Titolo del progetto (Roma Tre): NEREIDE – NEw Reading Experiences In the Digital Ecosystem – CUP F53D23007930006
Presentazione: Il progetto NEREIDE (NEw Reading Experiences In the Digital Ecosystem) si propone di indagare le nuove pratiche e abitudini di lettura legate all’evoluzione dell’ecosistema digitale. Il progetto non si concentra esclusivamente o principalmente sulla “lettura digitale” (cioè, la lettura su dispositivi digitali), ma sull’interazione tra le diverse pratiche di lettura (sia su carta che su schermo) e il loro contesto sociale, culturale e informativo.
Il progetto si articola intorno a due attività di ricerca principali: a) un’indagine sistematica delle diverse pratiche di lettura che collegano il contenuto della lettura con strumenti e contenuti online (dagli strumenti di scoperta al filtraggio collaborativo, dal social reading alla lettura aumentata), identificate e studiate attraverso sondaggi e interviste ai lettori, e b) l’analisi e lo studio dei dati raccolti, attraverso strumenti di analisi e visualizzazione dei dati.
- Finanziamento complessivo: € 199.147
- Costo progetto: € 100.856
- Durata: 2 anni (2023-2025)
Titolo generale del progetto: “VerbACxSS, su verbi analitici, complessità, verbi sintetici, e semplificazione. Per l’accessibilità”
- Coordinatore generale: Link identifier #identifier__133371-68Anna Pompei
- Membri del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__43338-69Anna Pompei; Link identifier #identifier__87836-70Lunella Mereu; Link identifier #identifier__17861-71Valentina Benigni; Link identifier #identifier__128345-72Monica Palmerini; Link identifier #identifier__25619-73Maria Silvia Rati.
- Coordinatore del progetto (Roma Tre): Link identifier #identifier__126683-74Anna Pompei
- Titolo del progetto (Roma Tre): “VerbACxSS, su verbi analitici, complessità, verbi sintetici, e semplificazione. Per l’accessibilità”
Presentazione: Il progetto sistematizza la relazione dei verbi analitici con i verbi sintetici, che non ha una adeguata trattazione nella lingua italiana. Inquadra tale tema in una prospettiva di interfaccia sintattico-lessicale e lo integra nell’ambito dei criteri della semplificazione e dell’accessibilità linguistica. Tale integrazione appare particolarmente significativa considerando che, nella discussione sulle nozioni di semplificazione o accessibilità linguistica, non si è tenuto conto dei diversi tipi verbali in termini di struttura interna e di analiticità. Laddove i criteri ‘lessicali’ sono stati valutati, l’attenzione è stata prestata alle sinonimie, anche in relazione all’appartenenza del lessico ai vari strati del vocabolario, ma non alle ricadute della struttura dei verbi sulla comprensione. Fa eccezione l’attenzione prestata alla complessità strutturale delle nominalizzazioni. Valutata la processabilità e la diversa semplicità/complessità psicolinguistica dei verbi di tipo analitico e sintetico, il progetto prevede di sviluppare un ATS (Automatic Text Simplification) che terrà conto degli indici di leggibilità e delle regole di semplificazione già noti in letteratura, integrati dagli indici di complessità della struttura verbale. Tra gli obiettivi specifici del progetto, l’Unità di Roma Tre si propone di: 1) definire e classificare diverse tipologie verbali secondo il parametro sintetico/analitico, verificandone la congruenza e la distanza rispetto al parametro semplice/complesso sul piano strutturale; 2) descrivere la distribuzione dei diversi tipi verbali in diverse varietà dell’italiano attraverso uno studio corpus-based, anche considerando la dimensione diacronica, che può gettare luce sulla diversa frequenza d’uso in varietà diverse dell’italiano contemporaneo; 3) inserire nelle parametrizzazioni sulla semplificazione già esistenti gli studi sui verbi da valutare a livello di comprensione mediante sperimentazioni psicolinguistiche per individuare i gradi di accessibilità relativi ai diversi tipi verbali studiati. Per la somministrazione dei test psicolinguistici, è stato allestito ex novo il laboratorio SeVerAs .
- Finanziamento complessivo: € 205.000,666
- Costo progetto: € 35.758,00
- Durata: 3 anni (2022-2025)