Il laboratorio si pone come obiettivo l’aumento della consapevolezza del movimento da parte dei partecipanti, invitati a fare esperienza della percezione e del potenziale performativo del proprio corpo. Attraverso il training fisico, gli esercizi vocali e il lavoro sullo spazio, i partecipanti potranno acquisire un approccio al movimento che usa l’azione fisica e l’immaginazione rendendo ogni movimento consapevole sia della sua sorgente che della sua efficacia scenica.
scheda docente
materiale didattico
Secondo Italo Calvino «… nessun libro che parla di un libro dice di più del libro in questione» (Italo Calvino, Perché leggere i classici, Mondadori, ISBN 9788804772866) e per questo la domanda pratico-teorica alla base del laboratorio sarà: qual è il valore di un testo classico oggi per noi? Cercheremo di rispondere insieme a questa domanda dal nostro specifico punto di vista: biografico, politico, socio-economico, geografico. L’interrogativo sarà la nostra motivazione e il DNA di questo incontro.
Durante il laboratorio si cercherà, attraverso un percorso di letture e approfondimenti, di radicare le pratiche sempre nel campo degli studi storici teatrali. La trasmissione e l’apprendimento di una qualunque tecnica ha a che vedere con un modo di stare in piedi nella vita. Un cammino. Una maniera di respirare e una di resistere. Una di misurarsi con i propri limiti e una per cercare come superarli.
Per le sue lezioni Francesca Romana Rietti, storica del teatro, si avvarrà della collaborazione di Ana Woolf, attrice, pedagoga e regista argentina, membro dell’equipe dell’ISTA (https://ista-online.org/ – https://anawoolf.wixsite.com/anawoolf).
Programma
Organizzato come una situazione pedagogica mista che alterna la pratica scenica alla riflessione storica, il laboratorio ha l’obiettivo di fornire alcuni degli strumenti e dei principi che conducono a raggiungere una particolare qualità di presenza scenica. Presenza di un corpo che è corpo-voce, corpo-mente/cuore. Seguendo dei percorsi di analisi teorica e una prassi che convergono nel terreno in cui si radicano i principi dell’Antropologia Teatrale individuati da Eugenio Barba nel corso delle sessioni dell’ISTA (International School of Theatre Anthropology), ci si soffermerà su una ricerca che porta alla scoperta dei tre livelli di drammaturgia: organico, narrativo, ed evocativo. Si percorrerà la linea del training, allenamento psicofisico (il lavoro su di sé basato su esercizi provenienti da tecniche sceniche orientali e occidentali e dove avranno particolare importanza il ritmo e le azioni ritmiche, ovvero, quelle generate in reazione a un impulso esterno, per esempio, la musica; o ancora le intenzioni, la comunicazione corporea, le differenze tra voce corale e voce individuale). La seconda linea volgerà l’attenzione al lavoro di costruzione del personaggio (percorreremo brevemente la visione di Stanislavskij). Il tutto confluirà nella terza linea basata sul testo e rivolta alla costruzione di materiali individuali e/o di gruppo. Esploreremo infine il momento in cui le tre diverse drammaturgie si uniscono nella dimensione del dialogo scenico.Secondo Italo Calvino «… nessun libro che parla di un libro dice di più del libro in questione» (Italo Calvino, Perché leggere i classici, Mondadori, ISBN 9788804772866) e per questo la domanda pratico-teorica alla base del laboratorio sarà: qual è il valore di un testo classico oggi per noi? Cercheremo di rispondere insieme a questa domanda dal nostro specifico punto di vista: biografico, politico, socio-economico, geografico. L’interrogativo sarà la nostra motivazione e il DNA di questo incontro.
Durante il laboratorio si cercherà, attraverso un percorso di letture e approfondimenti, di radicare le pratiche sempre nel campo degli studi storici teatrali. La trasmissione e l’apprendimento di una qualunque tecnica ha a che vedere con un modo di stare in piedi nella vita. Un cammino. Una maniera di respirare e una di resistere. Una di misurarsi con i propri limiti e una per cercare come superarli.
Per le sue lezioni Francesca Romana Rietti, storica del teatro, si avvarrà della collaborazione di Ana Woolf, attrice, pedagoga e regista argentina, membro dell’equipe dell’ISTA (https://ista-online.org/ – https://anawoolf.wixsite.com/anawoolf).
Testi Adottati
Sofocle, Antigone (Einaudi editore, traduzione di Massimo Cacciari, ISBN 9788806188764)Modalità Frequenza
La frequenza è obbligatoria. Su un numero totale di 36 ore sono ammesse solo 6 ore di assenzaModalità Valutazione
Firma di presenza nelle sedi di svolgimento delle lezioni (il limite di assenze è di 6 ore); relazione scritta di minimo 6.000 e massimo 10.000 caratteri (spazi inclusi)