Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti ad una specifica metodologia operativa del teatro, fornendo ad essi, oltre che elementi di conoscenza sul piano teorico, la possibilità di farne esperienza concreta.
Il lavoro concerne prima di tutto la consapevolezza del luogo come terreno comune e concreto del processo creativo. Si sviluppa poi nella ricognizione dei mezzi (luce, suono, azione fisica) e nella sperimentazione di diverse soluzioni relative al punto di vista e alla sintesi dei materiali. Ogni partecipante è impegnato nel processo, sia come performer che come designer della creazione performativa e visiva collettiva. L’obiettivo comune è l’elaborazione di una partitura complessa che realizzi una delle possibilità di composizione scenica individuate nello spazio.
Il lavoro concerne prima di tutto la consapevolezza del luogo come terreno comune e concreto del processo creativo. Si sviluppa poi nella ricognizione dei mezzi (luce, suono, azione fisica) e nella sperimentazione di diverse soluzioni relative al punto di vista e alla sintesi dei materiali. Ogni partecipante è impegnato nel processo, sia come performer che come designer della creazione performativa e visiva collettiva. L’obiettivo comune è l’elaborazione di una partitura complessa che realizzi una delle possibilità di composizione scenica individuate nello spazio.
Curriculum
scheda docente
materiale didattico
Wit è un workshop di ricerca aperto a performer e studenti in discipline coreutiche e teoriche. Il progetto nasce dall’esigenza di estendere il linguaggio scenico emerso nella creazione di JUMP! in una serie di pratiche fisiche che affinino la sensibilità e la capacità compositiva in scena.
La parola WIT indica in generale lo spirito, l’intelligenza, l’abilità a pensare e reagire velocemente e con humor a uno stimolo. Sintetizza la postura del performer capace di saltare e rispondere istantaneamente a un ostacolo integrandolo nel proprio sistema e allo stesso tempo di “far saltare” il pensiero/azione un po’ più in là e condurlo in un luogo inaspettato.
Questo laboratorio si propone di avanzare nell’invenzione di una metodologia coreografica e scenica centrata sul WIT, la capacità e la velocità con cui si risponde con humor a una sfida. I temi guida saranno la caduta, il salto e la sospensione, indagati attraverso l’allenamento a un corpo “in disordine” e in continuo disequilibrio.
Il workshop è in parte destinato alla trasmissione di partiture scritte con linguaggi differenti: coreografie di danza minimale/astratta e partiture concrete legate alla leggerezza e alla comicità. Si chiederà ai partecipanti di contribuire alla creazione di ulteriori partiture attraverso il proprio patrimonio gestuale.
Si giungerà infine all’elaborazione di regole sistemiche collettive, che permettano a linguaggi diversi di convivere nello stesso spazio e rafforzarsi ritmicamente in cui ogni performer sarà responsabile del sistema collettivo.
Ogni giorno si aprirà con un training fisico approfondito da esercizi rapiti da alcune tecniche somatiche legate alla respirazione (Alexander e Danza Sensibile in particolare) per allenare i corpi all'attenzione sensoriale e percettiva. Il lavoro poi si estenderà a semplici pratiche coreografiche che mettano l'accento sulla dimensione sistemica del movimento scenico; per poi approfondire, attraverso lo studio e la citazione di opere di artisti visivi, elementi di composizione che potranno essere sviluppati in uno spazio individuale riservato alla fine di ogni giornata.
Programma
WITWit è un workshop di ricerca aperto a performer e studenti in discipline coreutiche e teoriche. Il progetto nasce dall’esigenza di estendere il linguaggio scenico emerso nella creazione di JUMP! in una serie di pratiche fisiche che affinino la sensibilità e la capacità compositiva in scena.
La parola WIT indica in generale lo spirito, l’intelligenza, l’abilità a pensare e reagire velocemente e con humor a uno stimolo. Sintetizza la postura del performer capace di saltare e rispondere istantaneamente a un ostacolo integrandolo nel proprio sistema e allo stesso tempo di “far saltare” il pensiero/azione un po’ più in là e condurlo in un luogo inaspettato.
Questo laboratorio si propone di avanzare nell’invenzione di una metodologia coreografica e scenica centrata sul WIT, la capacità e la velocità con cui si risponde con humor a una sfida. I temi guida saranno la caduta, il salto e la sospensione, indagati attraverso l’allenamento a un corpo “in disordine” e in continuo disequilibrio.
Il workshop è in parte destinato alla trasmissione di partiture scritte con linguaggi differenti: coreografie di danza minimale/astratta e partiture concrete legate alla leggerezza e alla comicità. Si chiederà ai partecipanti di contribuire alla creazione di ulteriori partiture attraverso il proprio patrimonio gestuale.
Si giungerà infine all’elaborazione di regole sistemiche collettive, che permettano a linguaggi diversi di convivere nello stesso spazio e rafforzarsi ritmicamente in cui ogni performer sarà responsabile del sistema collettivo.
Ogni giorno si aprirà con un training fisico approfondito da esercizi rapiti da alcune tecniche somatiche legate alla respirazione (Alexander e Danza Sensibile in particolare) per allenare i corpi all'attenzione sensoriale e percettiva. Il lavoro poi si estenderà a semplici pratiche coreografiche che mettano l'accento sulla dimensione sistemica del movimento scenico; per poi approfondire, attraverso lo studio e la citazione di opere di artisti visivi, elementi di composizione che potranno essere sviluppati in uno spazio individuale riservato alla fine di ogni giornata.
Mutuazione: 20703411 LABORATORIO DI ARTI DELLO SPETTACOLO 2 in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) L-3 (docente da definire)