Il laboratorio si pone come obiettivo l’aumento della consapevolezza del movimento da parte dei partecipanti, invitati a fare esperienza della percezione e del potenziale performativo del proprio corpo. Attraverso il training fisico, gli esercizi vocali e il lavoro sullo spazio, i partecipanti potranno acquisire un approccio al movimento che usa l’azione fisica e l’immaginazione rendendo ogni movimento consapevole sia della sua sorgente che della sua efficacia scenica.
Curriculum
scheda docente
materiale didattico
Ma che cosa fanno un’attrice e un attore per prepararsi al loro lavoro? Se rivolgiamo la stessa domanda pensando a chi danza, immaginiamo ore di esercizi fisici, o a chi suona subito ci vengono in mente le scale e gli arpeggi. Nell’immaginario comune invece non è molto chiaro come si prepari chi recita, visto che solo apparentemente gli attori e le attrici agiscono in scena come nella vita quotidiana e di conseguenza sembrerebbero non aver bisogno di allenarsi per farlo. Il laboratorio si occuperà di sfatare questo tipo di cliché concentrandosi sull’allenamento necessario al compito attorale, attraversando ed esplorando territori legati a pratiche e a principi che trasversalmente appartengono a diverse discipline, e a differenti metodi e tradizioni, performative e non.
Immaginiamo la giornata composta da vari momenti che si susseguiranno pur mescolandosi: una prima parte di allenamento corporeo e vocale improntata a generare la presenza individuale e di gruppo necessaria al lavoro teatrale; un secondo momento di composizione e creazione sceniche partendo dai temi e dalle suggestioni testuali; una terza parte di lavoro sul testo in cui tutto il lavoro preparatorio andrà a confluire. Per ogni fase di questo percorso lo strumento di lavoro sarà il nostro corpo, fatto di articolazioni, muscoli e respiro. La composizione sarà quindi una somma di corpi e di voci, armoniche e/o dissonanti, che faranno da base corale all’emergere delle individualità.
Tramite un percorso di letture e di approfondimenti, durante il laboratorio si cercherà di radicare le pratiche e le tecniche dell’artigianato attorale nel campo degli studi storici teatrali.
Ogni giornata proporrà un percorso diverso per arrivare alle parole del testo, mescolando tecniche e modalità compositive, con l’intento di testare differenti approcci alla parola e alla creazione scenica.
Programma
Organizzato come una situazione pedagogica mista che alterna la pratica scenica alla riflessione storica, il laboratorio ha l’obiettivo di fornire alcuni strumenti che conducono a raggiungere l’interezza della presenza attorale, fatta di corpo e voce. Particolare attenzione sarà rivolta all’ascolto e alla collaborazione di gruppo, che stanno alla base di ogni creazione teatrale.Ma che cosa fanno un’attrice e un attore per prepararsi al loro lavoro? Se rivolgiamo la stessa domanda pensando a chi danza, immaginiamo ore di esercizi fisici, o a chi suona subito ci vengono in mente le scale e gli arpeggi. Nell’immaginario comune invece non è molto chiaro come si prepari chi recita, visto che solo apparentemente gli attori e le attrici agiscono in scena come nella vita quotidiana e di conseguenza sembrerebbero non aver bisogno di allenarsi per farlo. Il laboratorio si occuperà di sfatare questo tipo di cliché concentrandosi sull’allenamento necessario al compito attorale, attraversando ed esplorando territori legati a pratiche e a principi che trasversalmente appartengono a diverse discipline, e a differenti metodi e tradizioni, performative e non.
Immaginiamo la giornata composta da vari momenti che si susseguiranno pur mescolandosi: una prima parte di allenamento corporeo e vocale improntata a generare la presenza individuale e di gruppo necessaria al lavoro teatrale; un secondo momento di composizione e creazione sceniche partendo dai temi e dalle suggestioni testuali; una terza parte di lavoro sul testo in cui tutto il lavoro preparatorio andrà a confluire. Per ogni fase di questo percorso lo strumento di lavoro sarà il nostro corpo, fatto di articolazioni, muscoli e respiro. La composizione sarà quindi una somma di corpi e di voci, armoniche e/o dissonanti, che faranno da base corale all’emergere delle individualità.
Tramite un percorso di letture e di approfondimenti, durante il laboratorio si cercherà di radicare le pratiche e le tecniche dell’artigianato attorale nel campo degli studi storici teatrali.
Ogni giornata proporrà un percorso diverso per arrivare alle parole del testo, mescolando tecniche e modalità compositive, con l’intento di testare differenti approcci alla parola e alla creazione scenica.
Testi Adottati
Traduzione italiana del dramma di William Shakespeare, Macbeth nella versione curata da Alessandro Serpieri ed edita da Giunti nel 2004 (ISBN: 9788809033597) non più in commercio ma reperibile nelle biblioteche italiane consultando il sito dell’OPAC SBN (https://opac.sbn.it/). In alternativa si potrà leggere l’edizione successiva, sempre di Giunti, acquistabile ma priva dell’apparato introduttivo e di note (ISBN 9788809831391).Bibliografia Di Riferimento
Ulteriori riferimenti bibliografici saranno forniti durante il laboratorio.Modalità Erogazione
Il laboratorio si svolge in presenzaModalità Valutazione
Relazione scritta
scheda docente
materiale didattico
Ma che cosa fanno un’attrice e un attore per prepararsi al loro lavoro? Se rivolgiamo la stessa domanda pensando a chi danza, immaginiamo ore di esercizi fisici, o a chi suona subito ci vengono in mente le scale e gli arpeggi. Nell’immaginario comune invece non è molto chiaro come si prepari chi recita, visto che solo apparentemente gli attori e le attrici agiscono in scena come nella vita quotidiana e di conseguenza sembrerebbero non aver bisogno di allenarsi per farlo. Il laboratorio si occuperà di sfatare questo tipo di cliché concentrandosi sull’allenamento necessario al compito attorale, attraversando ed esplorando territori legati a pratiche e a principi che trasversalmente appartengono a diverse discipline, e a differenti metodi e tradizioni, performative e non.
Immaginiamo la giornata composta da vari momenti che si susseguiranno pur mescolandosi: una prima parte di allenamento corporeo e vocale improntata a generare la presenza individuale e di gruppo necessaria al lavoro teatrale; un secondo momento di composizione e creazione sceniche partendo dai temi e dalle suggestioni testuali; una terza parte di lavoro sul testo in cui tutto il lavoro preparatorio andrà a confluire. Per ogni fase di questo percorso lo strumento di lavoro sarà il nostro corpo, fatto di articolazioni, muscoli e respiro. La composizione sarà quindi una somma di corpi e di voci, armoniche e/o dissonanti, che faranno da base corale all’emergere delle individualità.
Tramite un percorso di letture e di approfondimenti, durante il laboratorio si cercherà di radicare le pratiche e le tecniche dell’artigianato attorale nel campo degli studi storici teatrali.
Ogni giornata proporrà un percorso diverso per arrivare alle parole del testo, mescolando tecniche e modalità compositive, con l’intento di testare differenti approcci alla parola e alla creazione scenica.
Mutuazione: 20703412 LABORATORIO DI ARTI DELLO SPETTACOLO 3 in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) L-3 RIETTI FRANCESCA ROMANA
Programma
Organizzato come una situazione pedagogica mista che alterna la pratica scenica alla riflessione storica, il laboratorio ha l’obiettivo di fornire alcuni strumenti che conducono a raggiungere l’interezza della presenza attorale, fatta di corpo e voce. Particolare attenzione sarà rivolta all’ascolto e alla collaborazione di gruppo, che stanno alla base di ogni creazione teatrale.Ma che cosa fanno un’attrice e un attore per prepararsi al loro lavoro? Se rivolgiamo la stessa domanda pensando a chi danza, immaginiamo ore di esercizi fisici, o a chi suona subito ci vengono in mente le scale e gli arpeggi. Nell’immaginario comune invece non è molto chiaro come si prepari chi recita, visto che solo apparentemente gli attori e le attrici agiscono in scena come nella vita quotidiana e di conseguenza sembrerebbero non aver bisogno di allenarsi per farlo. Il laboratorio si occuperà di sfatare questo tipo di cliché concentrandosi sull’allenamento necessario al compito attorale, attraversando ed esplorando territori legati a pratiche e a principi che trasversalmente appartengono a diverse discipline, e a differenti metodi e tradizioni, performative e non.
Immaginiamo la giornata composta da vari momenti che si susseguiranno pur mescolandosi: una prima parte di allenamento corporeo e vocale improntata a generare la presenza individuale e di gruppo necessaria al lavoro teatrale; un secondo momento di composizione e creazione sceniche partendo dai temi e dalle suggestioni testuali; una terza parte di lavoro sul testo in cui tutto il lavoro preparatorio andrà a confluire. Per ogni fase di questo percorso lo strumento di lavoro sarà il nostro corpo, fatto di articolazioni, muscoli e respiro. La composizione sarà quindi una somma di corpi e di voci, armoniche e/o dissonanti, che faranno da base corale all’emergere delle individualità.
Tramite un percorso di letture e di approfondimenti, durante il laboratorio si cercherà di radicare le pratiche e le tecniche dell’artigianato attorale nel campo degli studi storici teatrali.
Ogni giornata proporrà un percorso diverso per arrivare alle parole del testo, mescolando tecniche e modalità compositive, con l’intento di testare differenti approcci alla parola e alla creazione scenica.
Testi Adottati
Traduzione italiana del dramma di William Shakespeare, Macbeth nella versione curata da Alessandro Serpieri ed edita da Giunti nel 2004 (ISBN: 9788809033597) non più in commercio ma reperibile nelle biblioteche italiane consultando il sito dell’OPAC SBN (https://opac.sbn.it/). In alternativa si potrà leggere l’edizione successiva, sempre di Giunti, acquistabile ma priva dell’apparato introduttivo e di note (ISBN 9788809831391).Bibliografia Di Riferimento
Ulteriori riferimenti bibliografici saranno forniti durante il laboratorio.Modalità Erogazione
Il laboratorio si svolge in presenzaModalità Valutazione
Relazione scritta