Il laboratorio si pone come obiettivo l’aumento della consapevolezza del movimento da parte dei partecipanti, invitati a fare esperienza della percezione e del potenziale performativo del proprio corpo. Attraverso il training fisico, gli esercizi vocali e il lavoro sullo spazio, i partecipanti potranno acquisire un approccio al movimento che usa l’azione fisica e l’immaginazione rendendo ogni movimento consapevole sia della sua sorgente che della sua efficacia scenica.
Curriculum
scheda docente
materiale didattico
Durante il laboratorio si cercherà, attraverso un percorso di letture e approfondimenti, di radicare le pratiche sempre nel campo degli studi storici teatrali.
La trasmissione e l’apprendimento di una qualunque tecnica significa imparare un modo di stare in piedi nella vita. Un cammino. Una maniera di respirare e una di resistere. Una di misurarsi con i propri limiti e una per cercare come superarli.
Programma
Organizzato come una situazione pedagogica mista che alterna la pratica scenica alla riflessione storica, il laboratorio ha l’obiettivo di fornire alcuni degli strumenti e dei principi che conducono a raggiungere una particolare qualità di presenza scenica. Presenza dei piedi, della voce e di un corpo che è corpo-mente. Seguendo dei percorsi di analisi teorica e una prassi che convergono nel terreno in cui si radicano i principi dell’Antropologia Teatrale individuati da Eugenio Barba nel corso delle sessioni dell’ISTA (International School of Theatre Anthropology), ci si soffermerà su una ricerca che porta alla scoperta dei tre livelli di drammaturgia: organico, narrativo, ed evocativo. Si percorrerà la linea del training, allenamento psicofisico (il lavoro su di sé fondato su esercizi provenienti da tecniche sceniche orientali e occidentali e dove avrà particolare importanza il lavoro sul ritmo e sulle azioni ritmiche, ovvero, quelle generate in reazione a un impulso esterno, per esempio, la musica; o ancora quello sulle intenzioni, sulla comunicazione corporea, sulle differenze tra voce corale e voce individuale). La seconda linea sarà quella dell’improvvisazione (nell’accezione datane da Stanislavskij di costruzione del personaggio). Il tutto confluirà nella terza linea di ricerca, quella sulla partitura intesa tanto come costruzione di materiali individuali e o di gruppo basati sul testo Nozze di sangue, quanto come processo di avvicinamento al concetto di dialogo scenico fisico e vocale, al principio di azione-reazione e a una certa qualità di ascolto, anche psicofisico.Durante il laboratorio si cercherà, attraverso un percorso di letture e approfondimenti, di radicare le pratiche sempre nel campo degli studi storici teatrali.
La trasmissione e l’apprendimento di una qualunque tecnica significa imparare un modo di stare in piedi nella vita. Un cammino. Una maniera di respirare e una di resistere. Una di misurarsi con i propri limiti e una per cercare come superarli.
Testi Adottati
Federico García Lorca, Nozze di sangue (Einaudi editore, traduzione di Vittorio Bodini, ISBN 9788806069650)Modalità Erogazione
Il laboratorio si svolge in presenza.Modalità Frequenza
la frequenza è obbligatoria. Su un numero totale di 36 ore sono ammesse solo 6 ore di assenzaModalità Valutazione
relazione scritta